Anche in Sicilia abbiamo una ricetta uguale, le sarde fritte in agrodolce. L’unica differenza è che nella ricetta veneziana le sardine sono intere (private della testa e della lisca); nella ricetta siciliana le sarde vengono aperte a libro. Eccovi la ricetta passo passo.
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Procedimento
Come fare le sarde in saor
In una padella dal fondo largo versate un giro abbondante di olio d’oliva. A piacere aggiungete un po’ di peperoncino.
Pulite le cipolle e affettatele. Mettete le cipolle in padella, salate e rosolate a fiamma bassa.
Le cipolle devono ammorbidirsi. Se necessario aggiungete qualche cucchiaio di acqua. Quando le cipolle si saranno ammorbidite, aggiungete l’uva passa (che avrete fatto rinvenire in acqua tiepida) e i pinoli. Mescolate.
Aggiungete l’aceto e lo zucchero e mescolate. Lasciate ancora sul fuoco fino a quando lo zucchero non si sarà sciolto (1 minuto circa) e poi togliete dal fuoco.
Il vostro saor è pronto, tenetelo da parte.
Pulite le sarde. Nella ricetta veneta si toglie la testa e la lisca ma le si lascia chiuse.
In Sicilia, apriamo le sarde a libro eliminando anche la lisca centrale. Io le ho comprate già pulite. Infarinate le sardine nella semola e friggetele in una padella con l’olio d’oliva.
L’olio deve essere caldo ed in un paio di minuti le sardine dovranno risultare dorate dal un lato e dall’altro. Man mano che sono pronte scolatele sulla carta assorbente.
Quando avete finito, disponete le sarde fritte in un piatto da portata e ricopritele interamente con il saor.
Nella ricetta veneta le sarde vengono condite a strati. A mio avviso, è meglio realizzare un solo strato in modo che le sarde si insaporiscano bene. A me è piaciuto aggiungere qualche fogliolina di menta che profuma e rinfresca il piatto.
Una volta pronte le sarde in saor devono riposare un paio d’ore prima di essere gustate.
In Frigo si conservano bene per un paio di giorni.
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