Sono foto fatte nell’inverno 2017 (credo) che non ho mai pubblicato; sai già che ho un ricchissimo archivio, considerato che fotografo quasi tutto quello che viene servito da me qui in casa e che negli ultimi anni non ho seguito una pubblicazione così serrata come gli anni precedenti. Moltissime preparazioni non vedranno luce qui sul blog proprio perché non vorrei accumulare così tanto da ritrovarmi a pubblicare ricette di mesi prima-se non anni come in questo caso- e mettere da parte il vero presente. Già faccio fatica a capire chi e dove sono al mattino, ci manca solo lo spazio temporale falsato (risate tragiche in sottofondo). Ho fatto quindi una piccola selezione e magari una tantum o in doppia uscita giornaliera o settimanale te ne metto qualcuna; quelle che spero possano essere più interessanti, chiaramente. Quando si tratterà di dolci scriverò tutte le dosi precise ma nel caso del salato, come oggi, o in quelle preparazioni che non richiedono dosaggi precisi te li racconterò semplicemente.
Questo roastbeef per esempio con il chutney di zucca era piaciuto tantissimo. Lo avevo accompagnato a piccoli biscottini salati fatti di brisée con un po’ di salsa di ciliegino, sale e pepe. Ho provato diversi chutney, lo sai. Saranno dieci anni che non smetto di farli e innamorarmene. Ho capito però -e voglio condividere con te questo mio piccolo segreto in cucina- che non funzionano affatto le ricette dei chutney. Non è assolutamente -e non può essere- una ricetta precisa fatta di sei chiodi di garofano e quattro carote. Dipende -e non accade in tutte le preparazioni- innanzitutto dal gusto dell’ingrediente e dalla stagione. Dalla tipologia di spezie, anche. Bisogna assaggiare e anche qui avere un minimo di “esperienza” perché i chutney più delle confetture cambiano e trasformano il sapore dopo il raffreddamento e il tempo trascorso.
In questo caso specifico ho cotto i pezzetti di zucca con una bella cipolla grande. Ho messo anche della cipolla rossa di Tropea e mezza mela con due carote. Per il contrasto ho aggiunto la scorza grattugiata di due arance biologiche e anche una di un limone. Le spezie sono state curry, curcuma e zenzero fresco grattugiato (non troppo ma dà freschezza) e chiodi di garofano. Un pizzico di cannella e pepe nero con sale. Aceto e zucchero per l’agrodolce, immancabile.
Il Roastbeef nella slow cooker
Il roastbeef, stando a quello che mi è stato detto perché sai che non mangio carne, nella slow cooker è piaciuto eccome. L’importante è “chiuderlo” come nella cottura tradizionale in forno prima in padella. A me piace farlo nel tegame de Le Creuset, perché per qualche oscura ragione come ti ho mostrato in diversi Food Vlog viene più saporito (sarà dovuto certamente al materiale). Quindi olio extra vergine d’oliva e roastbeef a fuoco medio alto che si chiude in tutte le direzioni. Poi invece di procedere con carta forno e liquidi della padella nel forno si fa lo stesso procedimento ma mettendo tutto nella crock pot. La cottura lentissima di cinque ore a velocità minima farà sì che la carne risulti semplicemente perfetta.
Posso dirti che sei ore a modalità bassa, per intenderci, fa sì che la cottura sia media. Rossastra dentro ma non troppo. Avendo diverse slow cooker e avendo provato il roastbeef in tutte e tre posso dirti che il modello (perché varia la temperatura) può influire e che quindi la prima volta bisogna prenderci un po’ confidenza. Senza neanche sottolineare l’importanza del peso.
Un chilo e duecento grammi è quello che ho cucinato io.