Da dieci anni, se siculo come me non sei, conosci la pasta con i cinque buchi. A Catania non è Carnevale senza questa tipologia di pasta. L’abbiamo cucinata insieme sempre nel modo più classico, ovvero con il ragù. Ieri, dopo essermi trascinata in cucina perché non mi è ancora passata l’influenza-raffreddore-mal di gola, ho provato a farne una versione diversa. Avevo in casa i caliceddi e la salsiccia. Il primo pensiero è stato: salsiccia e friarielli a Napoli? Beh. Salsiccia e Caliceddi a Catania, no? Pasta cinque buchi con salsiccia e caliceddi. Mi sembrava perfetta! Certo non troppo perfetta visto che a cucinarla dovevo essere io ma sembrava comunque un ottimo punto di partenza. Mentre lasciavo soffriggere i caliceddi sbollentati ho fatto qualche storia e condiviso l’idea in diretta. Il risultato è stato sorprendente: orde di siculi si sono complimentati in direct dicendomi che era un’idea davvero interessante. Confesso che non so se qualcuno l’abbia già mai preparata perché lo sposalizio salsiccia-caliceddi è cosa nota ma di fatto l’idea è piaciuta così tanto che mi sono piacevolmente stupita.
Dei caliceddi ti ho già parlato tante volte: erba spontanea, tra le mie preferite, che cresce nei territori vulcanici, ha un sapore asprigno ma per quanto concerne i miei gusti delizioso. Non si trova sempre e in effetti il periodo fortunato è intorno a San Martino ma Santo Fruttivendolo di fiducia sa come tenersi stretto al mio cuore.
La Ricetta
Ho tagliato a pezzetti sul tagliere la salsiccia e sbollentato i caliceddi in acqua salata bollente. Non troppo per non renderli troppo molli. In una padella con filo olio extra vergine d’oliva ho fatto andare poi i caliceddi con spicchio di aglio giusto per insaporire. Tolto lo spicchio d’aglio ho aggiunto la salsiccia a pezzetti piccoli e fatto per bene rosolare. Ho allungato con l’acqua di cottura e abbassato il fuoco. I caliceddi si sono ben amalgamati alla salsiccia e sono diventati un tutt’uno abbracciato. Nel frattempo ho scolato la pasta 4 minuti prima della fine cottura che ho terminato in padella girando per bene e allungando un altro pochino con acqua di cottura. Pronto! Sopra ci si potrebbe mettere, in un moto di orgoglio siculo, anche un po’ di ricotta salata.