Su instagram iaiaguardo ho deciso di pubblicare delle mini raccolte. Per la mia ormai risaputa passione del numero 12 avrei fatto raccolte con 12 ricette ma sul social c’è il limite di dieci e quindi: dieci.
In realtà somiglia molto alla formula delle guide presenti su instagram ma senza girarci tanto intorno: le guide non le guarda nessuno pur essendo uno strumento molto valido. Non sono state tanto apprezzate, pubblicizzate e indicizzate. Questa formula che voglio ricordi una Sorta di Mag-azine -il mio Mag-azine, sì- con scritte e impaginazione simil rivista, risulta vincente. La attuo da più di un anno e non ho intenzione di tornare indietro. Anzi, di proseguire con più convinzione che mai. È di più facile consultazione e viene molto apprezzata. La cosa non può che rendermi felice. Sperimentando in questo modo, oltre che dare ancora più carattere e personalità, Sto trovando un giusto compromesso e permettendo di reperire le ricette in modo più veloce. Certo è che lo strumento principale dovrebbe rimanere questo, ovvero il sito. O blog, come vogliamo chiamarlo. Ma sono ormai in pochi, rispetto a dieci anni fa, a uscire fuori dai social. Purtroppo i social hanno inglobato tutto. E tendono a farti restare lì. Non di “evadere” cliccando un link e andando, come in questo caso, sul sito. Però al contempo ci sono anche gli affezionati al blog, che non riuscirò a ringraziare mai abbastanza, e quindi eccomi qui. Del resto sentirò sempre e solo casa, questo spazio.
Essendoci dei limiti anche di carattere, oltre che di foto, ho pensato di pubblicare a supporto di queste mini raccolte anche degli articoletti come questo. Posso spiegarmi meglio nell’esecuzione di una ricetta più elaborata; ammesso che ne pubblichi considerato che ormai sono di una facilità davvero imbarazzante e per chi non ha tempo come me. Nel corso del tempo se dovessi dimenticare qualcosa sarà mia premura, come sempre, aggiornare l’articolo interessato. Se hai dubbi, perplessità o avessi mai (che capita sempre poi in realtà) dimenticato qualcosa ti prego di farmelo notare qui nei commenti e sarà per me un piacere rispondere, rettificare, aggiungere.
A proposito di Raccolte:
I Noodle che siano di riso o soia -o altro- poco importa sono dei fidi alleati per primi piatti leggeri, nutrienti, sani ma soprattutto buonissimi. Li amo moltissimo e mi piace cuocerli oltre che nel tè con una bella cucchiaiata di miso. Non so se hai mai provato il miso di orzo -il mio preferito- ma dà davvero quel quid in più. Oltre che nella classica zuppa di miso, intendo. Diventa un ottimo amico. Lo tieni in frigo e ci fai-condisci di tutto Dalle melanzane a insaporire le verdure in giro sino ad arrivare all’acqua di cottura. Pure della pastina, ma non lo dire a nessuno. Non potrei proprio vivere più senza il miso nel frigo. Lo trovi nei biologici o nei supermercati più forniti ed è davvero un toccasana anche per la gola, la salute dello stomaco e quella mentale. Mi sono ritrovata lo scorso inverno a fare dei veri e propri brodi da bere con il miso. E io, che ho sempre detestato i brodi, devo confessare di aver trovato un equilibrio proprio grazie a questo incredibile prodotto. In questo caso dopo aver cotto i noodle nel miso ho fatto saltare in padella le verdure e ortaggi che avevo in casa, e via. Il piatto è servito e la cena, salvata. È un piatto che sazia, è gustoso e con tantissime verdure -tra le nostre preferite e di stagione- diventa un vero e proprio comfort food.
Metti in ammollo i funghi shiitake e poi saltali in padella, condisci, metti nei primi piatti, nei secondi e pure nelle insalate. Con i funghi shiitake puoi fare davvero tantissime preparazioni. Perché comprare gli shiitake? Perché gli shiitake sono dei funghi medicinali che fanno bene alla tua salute e al tuo palato. Li trovi facilmente nei biologici o negli etnici e una volta provati te ne innamorerai per non lasciarli mai più. A me piacciono moltissimo saltati in padella anche con un filo di salsa di soia oppure con il limone.
Una preparazione semplice, salutare e incredibilmente buona. Con il salmone al forno, se fa parte della tua alimentazione, diventa un piatto ricco e salutare altrimenti mischiali anche ad altri tipi di funghi e condiscili con la radice di zenzero fresca grattugiata (mamma mia! Più ticchetto di questo e più ho una fame incredibile!).
COME LO PREPARO IL RISOTTO CON GLI SHIITAKE?
È davvero il classico risotto come lo prepari tu. Per arricchire ancora di più il brodo vegetale potresti lasciare in ammollo qualche oretta un po’ di shiitake. Il battuto classico con carote, cipolla e sedano e poi vai di shiitake tagliati a pezzetti piccolini. Con il riso giapponese tondo e bianco ancora meglio. Visto che gli shiitake hanno un sapore molto forte e potrebbero risultare pesanti ti consiglio di aggiungere un pochino di salsa dolce di pomodorini o qualche pezzetto piccolo di pachino a dadini. Smorzare è un bene. Per il resto il gusto di questa preparazione è molto particolare e gustoso.
Ah, dimenticavo. Con una grattugiatina di zenzero sopra è perfetto!
Poke -tagliare a pezzi in Hawaiano- a volte scritto pokè è la nuova mania; in realtà impazza dal 2018 (Nasce nel 70); poke è “l’evoluzione con nome” delle classiche bowl coloratissime osannate soprattutto nei canali social veg. È una vera e propria tendenza food che impazza sulla West Coast Americana e adesso in tutto il globo.
Il poke consiste in una ciotola piena di cubetti di pesce crudo conditi con diverse salse ma immancabili fondamentalmente sono l’olio di sesamo e la salsa di soia. Prevede anche il sale hawaiano, le alghe marine e nelle più classiche la polpa di noci kukui alla griglia. Il tradizionale poke hawaiano consiste in solo pesce crudo tagliato appunto con questi condimenti e tradizionalmente non può mancare il tonno. L’evoluzione lo vuole con riso, edamame e diversi tipi di pesce insieme. Fondamentalmente è una forma chirashi giapponese (sushi scomposto). Un pasto unico coloratissimo e gustoso. Ma chi ci impedisce di proporlo in chiave veg? Nessuno! Ed è pure super buonissimo (se mi segui sai che non adopero mai super -troppo adoperato in modo compulsivo- ma quando è super davvero. È super).
LA RICETTA del ragù di lenticchie
Ingredienti:
- 500 grammi di lenticchie secche, circa
- un cucchiaio di estratto di pomodoro (o concentrato)
- 600 grammi circa di polpa di pomodoro
- una carota
- una cipolla
- una costa di sesamo
- olio extra vergine d’oliva
- sale e pepe se ti piace
Prepara 500-600 ml circa di brodo vegetale. Prepara sedano, carota e cipolla e versa i tre ingredienti in un tegame in olio extra vergine d’oliva. Lascia dorare a fuoco moderato e poi metti le lenticchie che precedentemente hai ben sciacquato. Lasciale cuocere e tostare un po’ fino a quando si impregnano per bene del soffritto e dell’olio. Aggiungi l’estratto di pomodoro e un pochino di brodo vegetale. Subito dopo la salsa e porta a cottura mantenendo tutto molto stretto e poco liquido. Il ragù di lenticchie, per mio gusto, deve essere molto stretto e “croccante” ma se ti piace più “sugoso” chiaramente agirai di conseguenza. Come nella preparazione del classico ragù è importate prepararlo secondo i propri gusti. Aggiungo sale e poco pepe macinato sul momento e il ragù di lenticchie è pronto.
Lo puoi congelare senza problemi. Puoi condirci la pasta, farci le lasagne ma anche il riso. È buonissimo anche per imbottire le melanzane o peperoni e per qualsiasi cosa. Largo sfogo alla fantasia. Sono sicura che ti conquisterà.
IO FACCIO COSÌ:
Taglio a piccolissimi pezzetti sedano, carota e cipolla e faccio sfrigolare in olio extra vergine d’oliva. Sbriciolo per bene il tempeh. Mi piace anche tagliarlo al coltello proprio piccolopiccolpiccolo. Lo verso e lascio insaporire il tempeh per bene. Poi aggiungo un salsa di pomodorino (datterini) fresco e via. Un po’ di basilico (alcuni mettono l’alloro ma non è di mio gusto) e lascio cuocere fino a quando viene bello stretto stretto e saporito. Ti stupirà
IL (NON) RISOTTO DI HOCUS POCUS!
Ho cotto i ceci. Ho cotto i piselli. Ho cotto la zucca in forno con un po’ di salsa di soia semplicemente spennellando la superficie. Ho cotto il riso basmati e scolato bello al dente. A questo punto ho messo un filo d’olio extra vergine d’oliva in padella e fatto andare il riso. Ho aggiunto la salsa di soia giusto per farlo colorare. Piselli, mais, ceci, un pizzico di curcuma e curry indiano. E via! Servito con fette di zucca accanto.
Semplice ma delizioso.
Amici liguri, chiedo umilmente perdono.
Perché fare un pesto vegan senza olio? Ergo: un non pesto?!
Perché può capitare che si abbia difficoltà a digerire l’olio o semplicemente si sia un regime alimentare ipocalorico. Può anche poi capitare di essere allergici al formaggio o di non voler mangiare il parmigiano per diverse ragioni. Per gli amanti del pesto, questa versione più leggera può essere perfetta. Gustosissima, molto cremoso e perfetto per condire qualsivoglia prelibatezza: pure delle bruschette, perché no?!
LA RICETTA DEL PESTO VEGANO SENZA OLIO
Ti lascio orientativamente degli ingredienti ma se fai “a occhio” non sbagli. Assaggia, aggiusta e gusta:
2 spicchi d’aglio (io non lo metto mai perché pur piacendomi non lo digerisco)
60 grammi di pinoli o anacardi (o mandorle)
90 grammi di basilico fresco lavato e asciugato
Un cucchiaino raso di sale
120 ml di brodo vegetale (oppure acqua e brodo granulare come ho fatto io. Amo particolarmente quello dell’Alce nero)
20 grammi di lievito alimentare in scaglie
Un pizzico di pepe nero macinato sul momento
Frulla tutto insieme. Assaggia e regola i vari sapori secondo il tuo gusto. Puoi raggiungere una consistenza più o meno cremoso aggiungendo o diminuendo la quota degli anacardi o pinoli (gli anacardi conferiscono più cremosità come le mandorle, ma i pinoli danno il classico sapore del pesto).
LA MOLLICA ABBRUSTOLITA: IL FORMAGGIO DEI POVERI
Il Panko giapponese, in versione sicula.
A muddica atturrata o mollica abbrustolita è una preparazione base che si usa in tantissimi piatti siciliani. Tutti i nonni siciliani in realtà la chiamano -spesso- in un altro modo. Sai quale? Il formaggio dei poveri. Era un lusso poterselo permettere e per questo motivo la fantasia, l’ingegno e il gusto hanno trovato quest’alternativa -che oggi potremmo definire vegan *ridacchiava*- a dir poco golosa, buona e saporita. La mollica abbrustolita perché fondamentalmente è solo questo a me piace da impazzire. È una di quelle cose immancabili. Non amo molto la pasta ma per me sta proprio bene su tutto. Pure sulle verdure, il riso e solo il cielo sa cosa. Ovunque!
MOLLICA IN SICILIA UGUALE PANGRATTATO
La mollica abbrustolita in realtà è semplicemente pangrattato. Ed è per questo anche che noi siciliani il pangrattato lo chiamiamo solo e sempre “muddica” o italianizzando “mollica”. Siamo strani, lo so.
A MUDDICA – IL FORMAGGIO DEI POVERI
È una di quelle preparazioni di una semplicità assurda ma bisogna stare attenti e osservare quei due o tre segretucci, che ti dirò volentieri. Devi scaldare una padella antiaderente e versare un filo di olio extra vergine d’oliva. Non chiedermi quanto. Perché è quanto basta. E fa innervosire anche me il quanto basta. Ma è davvero “a sentimento”. Metti il pangrattato e copri tutta la superficie della padella e poi aggiungi il sale. Gira continuamente e se si fanno delle “palline” per via dell’olio e del pangrattato non preoccuparti: “scioglili” con il dorso del cucchiaio. Gira e rigira e non farla bruciare a muddica. Deve diventare dorata e non troppo scura (in foto la vedi già troppo scura ma è l’effetto delle luci e del filtro che ho applicato. E anche perché rispetto agli standard io la faccio dorare un pochino di più. Mi piace così di più, ecco).
Alcuni mettono uno spicchio d’aglio nell’olio per poi toglierlo. Dando più sapore. A me non piace, però se vuoi puoi provare. Lascia raffreddare e poi conserva dentro un vasetto di vetro che chiuderai conservando in frigo. Onestamente ci sono diverse idee riguardo la conservazione. Io onestamente se la conservo (e sottolineo Se) non tardo mai ad adoperarla anche perché impieghi tre secondi a farla e preferisco così.
In genere ci condisci la pasta con le sarde o quella con alici e uvetta. Sono diverse le preparazioni ma posso dirti una cosa: anche pasta in bianco con questa sopra è subito magia. È una preparazione banale se vogliamo ma in tantissimi piatti vegan da quel quid in più. O come dicono i giovani adesso: un twist.
Provala e se hai voglia e tempo fammi sapere perché se non l’hai mai provata di sicuro sarà una gran sorpresa.