Amo questo nome: Cantalupo -del gruppocantalupensis- perché mi fa sempre venire in mente quest’immagine poetica di un lupo alla luna che canta strazianti nenie d’amore. È proprio un’immagine che si imprime nella mente ogni volta che lo nomino e, come si può facilmente intuire, d’Estate non accade di rado. Pare che sia stato chiamato così perché originariamente fu portato dai missionari cattolici asiatici al castello pontificio di Cantalupo che si trova vicino Roma; a esser precisi in realtà, c’è chi sostiene nei dintorni di Rieti. Insomma Remus Lupin, soprannominato Lunastorta nell’immaginario della Rowling in Harry Potter, che si trasforma in Lupo Mannaro in versione cantareccia nei dintorni di Rieti. Cosa Sto farneticando onestamente non lo so. Quest’Estate ci sta mettendo a dura prova e mancano venti giorni alla fine (riusciranno i nostri eroi? NO!).
Diciamolo io quest’anno la feta l’ho messa su tutta la frutta. Amici, parenti, conoscenti e passanti mi hanno letteralmente detestata. Con il mango, la papaya, il frutto della passione e solo il cielo sa cosa. Mancava il cocco (non ce l’ho fatta) e la banana (uhm. ci provo?) ma per il resto davvero su tutta la frutta. E devo confessarti che con il cantalupo la feta sprigiona meraviglie; meglio ancora se ci metti anche un filo d’olio extra vergine d’oliva profumato alla menta. Menta e Cantalupo si è visto e rivisto e anche in questo accostamento particolare, veloce, audace e buonissimo non è da meno.
Visto che tra poco rimpiangeremo la frutta estiva (solo quella in effetti per quanto mi riguarda) direi che se non hai provato è arrivato il momento.