Di questa crema gustosissima, sana (anche se ormai detesto questo termine, posso dirlo?) e molto delicata si è parlato in ogni dove, in particolar modo dopo lo scoppio dell’Avocado mania. Da un decennio a questa parte quindi, giusto per collocarlo storicamente. Mi sono resa conto però che nonostante ne avessi parlato più volte su RunLovers e instagram non avevo mai interamente dedicato un post qui sul Blog. Si vede che mi sto seriamente dedicando per la prima volta allo studio del mio archivio, vero? Ho modificato più volte la “ricetta”, se così si può chiamare, ma la realtà è che le dosi in questo tipo di preparazioni sono pressoché inutili. Dipende prima di tutto moltissimo dalla maturazione dell’avocado e soprattutto dal gusto. Non in ultimo dalla qualità e la percentuale di cacao del cioccolato che hai intenzione di usare. E infine dalla combinazione dei due. Poi dalla scelta dello zucchero che può essere sciroppo d’acero o dattero, miele o qualsivoglia dolcificante. È un’ottima crema che non deve essere vista, a mio avviso, soltanto come un sostituto sano quando si è in regime ipocalorico o ancor peggio come un accontentarsi. È buona davvero e non ha nulla da invidiare alle creme confezionate che dentro contengono più roba discutibile che altro. Niente a che vedere con il gusto industriale ma qualcosa di fresco e semplicemente buono e gustoso. Congelandolo poi vien fuori un gelato degno di nota, magari ammorbidendolo ancor più con una panna vegetale o no; a seconda delle esigenze e gusti insomma. Sarà difficile individuare l’avocado qualora non se ne fosse a conoscenza perché rende il tutto molto morbido e cremoso ma il gusto viene nettamente surclassato dal cacao e dal fondente. Aggiungendo poi le nocciole si possono fare delle vere e proprie creme gianduja degne di nota. Io la preferisco con la frutta fresca ma c’è chi la spalma come una vera e propria crema sul pane o le fette biscottate. Un modo davvero gustoso è quello di spalmarla e mettere su delle fette di banana, un po’ di crema di arachidi e frutta secca tritata sopra a chiudere. Una colazione di tutto rispetto ricca di nutrienti e gusto.
La Ricetta
Lo faccio molto spesso e ne ho parlato infinite volte sia sul blog che su @runlovers; perché si sa che il connubio runner/avocado un po’ come uova/palestrato (evviva i luoghi comuni) è sempre attuale. Nonostante abbia scritto diverse dosi in questi anni, la verità è che non ne esistono di precise. Dipende dalla maturazione e dal sapore dell’avocado, prima di tutto e poi dalla qualità del cioccolato fondente che si può adoperare in sostituzione del classico cacao amaro. A me, onestamente piace più con il cioccolato fondente di ottima qualità. Orientativamente però per un avocado maturo di piccole dimensioni e quindi di 200-220 grammi circa occorrono circa 20-25 grammi di cacao amaro e 20-25 grammi di cioccolato fondente. A questa mousse puoi aggiungere poi una banana matura di piccole dimensioni che sostituirà benissimo lo zucchero. Al posto dello zucchero -fermo restando che comunque un po’ di zucchero non ha ucciso nè ucciderà nessuno- puoi provare con miele, sciroppo d’acero o perché no il mio preferito: lo sciroppo di dattero ma lì il sapore si altererà leggermente. Tutto sta nel tagliare l’avocado, eliminare il nocciolo e frullarlo (insieme alla banana eventualmente). Una volta ottenuta una buonissima crema di avocado (maturo! Scusa se lo ripeto ma più volte mi è stato detto “ehhh ma non viene mica cremoso come il tuo!”. Beh. Se lo fai con un avocado che non è maturo vien fuori segatura/truciolato/compensato sbriciolato) aggiungi sia il cacao amaro che il cioccolato fondente. Quest’ultimo ingrediente puoi decidere di scioglierlo nel micro o a bagnomaria o grattugiarlo finemente per una nota croccante e deliziosa.
Qualcosa sull’Avocado
Tratto da un mio articolo su RunLovers
Mai come in questi ultimi anni l’Avocado si è imposto sul mercato. Il consumo di questo incredibile frutto – che solo frutto in realtà non è – ha avuto degli incredibili picchi. Credo fortemente, perché non ho dati oggettivi a riguardo, che bene o male tutti ci siamo abituati a considerarlo “comune” grazie all’incredibile evoluzione culinaria avvenuta in ogni parte del territorio mondiale. Se prima l’Italia e la Francia regnavano incontrastate e indiscusse – lato gourmet – adesso devono fare i conti con una più che fiorente e inarrestabile attività. L’Inghilterra e la Germania ne sono fulgidi esempi. Niente più solo fish and chips e curry wurst ma ricerca delle tradizioni e incredibili rielaborazioni culinarie che ti fanno sobbalzare. Il sushi, uno su tutti, ha praticamente imposto l’avocado tanto quanto gli smoothie e i centrifugati, perché è elemento protagonista pure in queste gettonatissime categorie. Re indiscusso della cucina messicana e del Sud America, l’Avocado è onnipresente nelle più svariate forme. Un trasformista per eccellenza. Chi si trova a doverlo fronteggiare per la prima volta spesso non ne ha mai una buona impressione. L’Avocado ti conquista lentamente. È un latin lover in cucina e nessuno lo può negare. Con fare suadente si insinua e ti corteggia comparendo negli antipasti, primi, secondi, contorni, dolci e bibite. Onnipresente e a tratti invadente non ci sta poi molto a farti perdere letteralmente la testa. Di questo e di moltissimo altro ne ho parlato più volte su RunLovers.
Col tempo poi quando impari a conoscerlo dall’invaghimento passi a una sorta di amore vero e sincero, che fa presto a trasformarsi in imperituro. Perché? Basta leggere le proprietà nutrizionali e benefiche. Roba che ti viene voglia di fare un altarino in casa con ceri e fiori per onorarlo ogni santo giorno. Certo, è molto ricco e con un alto valore calorico, ma la leggenda metropolitana che faccia ingrassare è una stratosferica fesseria! (e nessuno osi parlar male del mio fidanz-ado o spacco tutto!). Innanzitutto aiuta la ripresa dalla depressione e ha poteri antinfiammatori. Ricco di acido grasso linoleico e omega 3, ovvero i cosiddetti grassi buoni (esistono sìììì!) che riescono come veri giustizieri della notte a inibire la produzione del maledetto colesterolo. Motivo per il quale l’avocado viene considerato grande amico della salute del cuore. Ricco di antiossidanti contrasta quindi anche l’azione dei radicali liberi rallentando così l’invecchiamento cellulare. Con vitamina A, E e D riesce a essere un fido alleato anche per combattere l’osteoporosi. Essendo ricco di magnesio e potassio regola la pressione sanguigna. L’olio di avocado, non soltanto nell’ambito cosmetico -perché pure lì eccelle. Pure lìììì! – è un toccasana per il corpo e il mantenimento del peso corporeo.
Come far maturare velocemente un Avocado
Uno degli inconvenienti più frequenti è quello di non trovare l’avocado giusto. Purtroppo, infatti, il grado di maturazione dell’avocado ne determina il sapore in modo incontestabile. Ma c’è qualche trucchetto per far maturare l’avocado e godere delle sfumature perfette per le nostre papille gustative? Assolutamente sì! Hai presente i sacchetti scuri che si adoperano per il pane? Bene. Metti un avocado dentro con una banana o una mela ben matura (anche un pomodoro ma se puoi scegliere senza indugio vai di banana) e in meno di 48 ore avrai il giusto livello di maturazione (se fa caldo, inutile dirlo, basta tenerlo fuori dal frigo giusto un po’). In assenza di banana o mela puoi comunque chiudere nel sacchetto l’avocado. Solo soletto. Sprigionerà etilene che rimanendo intrappolato nel piccolo ambiente in cui si trova porterà a una maturazione rapida.