Nella prima puntata abbiamo visto come allestire l’orto sinergico, mentre oggi ci dedichiamo alle piante che andranno ad arricchire il nostro orto consentendoci di avere dei meravigliosi frutti.
Mentre nell’orto tradizionale potrete seminare tranquillamente in campo, con il sinergico il mio consiglio è di preparare un semenzaio e trapiantare le piantine una volta pronte.
Perché preparare il semenzaio?
Potete preparare il semenzaio in casa, quindi in un ambiente caldo e protetto. Questo vuol dire che potete seminare anche a gennaio e avere pronte le piantine da interrare per i mesi primaverili.
In questo modo avrete maggiore controllo e ottimizzerete anche sui tempi.
Quando le temperature si stabilizzeranno vi troverete con le piante già pronte invece di semini da dover interrare.
Guadagnerete almeno un mese di tempo e questo vuol dire che raccoglierete frutti più a lungo.
Inoltre, i semi costano 200 volte meno rispetto alle piantine già pronte, quindi avrete un orto ricco spendendo pochissimo!
Ma non solo, tra poco vi racconterò come produrvi i semi autonomamente ottenendo un orto praticamente a costo zero.
Come costruire un semenzaio?
Prima di tutto scegliete il posto in cui metterete il vostro semenzaio: deve essere caldo e luminoso altrimenti le vostre piantine soffriranno e non cresceranno a dovere.
Se non avete un posto luminoso potete acquistare le luci ad hoc.
Avendo una casa esposta a Nord noi abbiamo fatto proprio questo: abbiamo acquistato luci led (quindi a bassissimo consumo per evitare bollette esorbitanti) adatte alla crescita delle piante e le abbiamo posizionate proprio sopra il nostro semenzaio.
Per quanto riguarda la temperatura c’è chi costruisce semenzai con letti riscaldati, ma noi più semplicemente mettiamo i vasi vicino a un calorifero. 🙂
Una volta scelto il posto dovreste scegliere i contenitori.
Potete scegliere di usare grandi vasi e fare distese di piantine oppure munirvi di piccoli vasi o vaschette con più vasetti insieme per separare le varietà e rendere più semplice anche il travaso.
Noi abbiamo acquistato i semenzai dell’Ikea che però abbiamo riempito di terra al posto della lana di vetro.
Esistono però anche scelte ecologiche e di riciclo e usare vasetti creativi:
– gusci d’uovo riempiti di terra e pronti per essere interrati una volta che la piantina sarà pronta;
– rotoli di cartone della carta igienica, anche questi riempiti di terra e poggiati su un vassoio;
– porta uova di cartone;
– bicchieri dello yogurt a cui avrete applicato un foro sul fondo;
– bicchieri di plastica.
E potete ben capire che non vi rimane che dare spazio alla creatività per creare un semenzaio senza spendere una lira e anche bellissimo da vedere!
Se invece non avete vena creativa e andate sulla praticità in commercio si trovano anche kit già pronti con semi, terra e vasetto.
Ad esempio, questo vasetto in cui vedete un piccolo girasole crescere è un kit di Euronova e ne potete trovare tanti altri così, pronti all’uso.
Cosa piantare nel semenzaio?
Ovviamente tutto sta a cosa volete coltivare, ma ricordate di:
1. Seguire le stagioni. Scontato, ma sempre meglio ricordarlo. 🙂
2. Abbinare gli ortaggi in modo corretto per fare in modo che questi possano aiutarsi a vicenda.
Seguite questa guida per abbinare le diverse specie e sia le piante che il terreno ne saranno molto felici!
Ricordate inoltre di aggiungere nel vostro orto anche fiori utili come:
– Calendula, allontana alcuni parassiti dal terreno e in più i fiori sono commestibili;
– Nasturzio, allontana afidi e il parassita più pericolo per i cavoli;
– Camomilla, ottimo antiparassitario;
– Tagete, tiene lontano afidi ed è utile per la coltivazione di fagioli, pomodori e basilico
– Pratolina, cioè la classica margheritina dei prati, attira molti insetti positivi, tra cui le amate api.
Questi sono alcuni dei fiori utili, ma facendo una ricerca specifica in funzione dei vostri problemi ricorrenti troverete sicuramente una mano dalla natura.
Seminare a costo zero?
L’orto, oltre a consentirci di avere frutti autoprodotti, ha anche il vantaggio di favorire un bel risparmio e, se ottimizzate in fase di allestimento, potrete ridurre drasticamente i costi e ottimizzare sempre di più anno dopo anno.
Una pratica fondamentale è la selezione del seme.
Se le piante del vostro orto vi danno frutti buonissimi, allora è il caso di raccogliere i loro semi per poter garantire una buona produzione anche gli anni successivi.
Ma non solo, questa pratica può servire anche alla natura per tutelare le varietà antiche e aiutare a mantenere la biodiversità di un territorio.
Nel nostro piccolo, azioni semplici come questa possono essere una grande risorsa per l’ambiente.
A tal proposito vi lascio anche il link a un libro di ricette molto interessante.
La mia cucina ecosostenibile di Mariagrazia De Castro segue la mia stessa filosofia in fatto di nutrizione: l’amore per la dieta mediterranea, la cura delle tradizioni, l’attenzione alla biodiversità e ai bisogni della natura. Perché mangiare bene significa anche interrogarsi sul cibo, su come si fa per averlo e che cosa implica averlo sulla nostra tavola.
Tornando alla selezione del seme, vi faccio un semplice esempio: lo scorso anno ho mantenuto i semi dei pomodori datterini e dei pomodori marinda, ma non del pomodoro comune perché non erano una varietà saporita come un pomodoro vero dovrebbe essere.
A fine gennaio ho riseminato questi semi e ora le piante sono quasi pronte per andare nell’orto.
In questo lavoro di selezione incorrerete nel rischio di contaminazione del seme per le piante che hanno sia fiore maschio che femmina come le zucchine: se avete diverse varietà di pomodori in uno stesso orto potrà succedere che vi sia impollinazione mista e quindi contaminazione della varietà.
Potete rischiare e raccogliere comunque i semi oppure tentare con le tecniche per impollinare i fiori nel modo corretto.
Per quanto sia facile raccogliere i semi di frutti come pomodori e peperoni, per alcune varietà servirà maggiore impegno e vi lascio di seguito gli esempi di 2 coltivazioni molto diffuse:
– per le zucchine dovrete sacrificare un frutto portandolo alla completa maturazione. Una volta diventato enorme e giallo potrete aprirlo per raccogliere i semi;
– per il basilico dovrete aspettare che qualche piantina faccia i fiori, poi dovrete raccogliere le inflorescenze e strofinarle delicatamente dentro un contenitore. Vedrete che cadranno dei semini neri che dovrete tenere per seminarli l’anno successivo.
Per una buona selezione è fondamentale raccogliere i semi solo dalle piante più forti.
Una volta selezionati e raccolti tutti i semi non vi rimane che procedere con la produzione delle vostre piantine.
Come deve essere il terreno del semenzaio?
Prima di piantare i semi dovrete preparare il terreno in modo corretto.
Il semenzaio deve rimanere umido, ma non avere ristagni d’acqua e proprio per questo motivo il terreno deve essere morbido e deve consentire il passaggio dell’acqua.
Per ottenere questo risultato potete mescolare della sabbia al terreno in modo che l’acqua venga drenata meglio.
La terra inoltre deve essere sterile, quindi è consigliabile usare terra nuova oppure “cuocerla” in forno a 150 °C per 5 minuti in modo da uccidere ogni possibile fungo o batterio.
Quindi, facciamo un breve recap: cosa serve ai nostri semini?
– Luce, tanta, altrimenti le piantine diventano lunghe lunghe, perdono la forza e muoiono;
– Caldo: la temperatura ideale è intono ai 20 °C
– Umidità, ma non ristagni d’acqua.
A questo punto non vi rimane che preparare il vostro semenzaio e aspettare la nascita delle vostre piantine per passare al trapianto!
I guanti che consentono di rincalzare e rastrellare comodamente li trovate su Euronova |
Prima di pensare al raccolto, però, vi aspetto per un’altra puntata dedicata all’orto, una puntata molto molto particolare.
Vi parlerò di riciclo: se siete attenti alla natura e volete sapere cosa c’entra giardinaggio e riciclo vi aspetto per la terza puntata di questa saga dedicata all’orto!
https://www.peperoniepatate.com/2018/04/orto-sinergico-come-preparare-le-piante.html